Villa Becker

Esplorando il Passato: Luoghi Abbandonati

URBEX

Lorenzo, Simone, Antonio, Elisa, Stefano

5/3/20253 min read

Introduzione

I luoghi sono stati visitati in maniera rispettosa e senza arrecare alcun danno alle strutture.

La documentazione fotografica è fondamentale nel nostro intento di preservare la memoria storica di questi spazi. Fotografare questi luoghi non è solo un atto di registrazione, ma un modo per scoprire e comprendere la bellezza che risiede anche nella decadenza.

Dal lusso alla polvere

La villa risale ai primi anni del '600. Il primo proprietario fu Ludovico San Martino d'Agliè il quale, dopo aver acquistato il terreno nel 1600, fece costruire la villa che venne completata nel 1603.

I San Martino (anche San Martino d'Agliè) sono una famiglia nobile piemontese di rango comitale e marchionale risalente al XII secolo.

Nel 1646 la proprietà passò al nipote di Ludovico: Filippo d'Agliè, al quale Maria Cristina di Borbone, delegava la politica con la Francia.

Maria Cristina di Borbone, chiamata anche Madama Reale, era la figlia di Enrico IV, re di Francia, e della regina Maria de' Medici. Suo fratello fu Luigi XIII, il padre di Luigi XIV, conosciuto anche come Il Re Sole.

Maria Cristina di Borbone si sposò nel 1619 con il principe Vittorio Amedeo I di Savoia, da qui nacque l'appellativo di Madama Reale. Vittorio Amedeo morì prematuramente nel 1637 e Maria Cristina divenne vedova. Filippo d'Agliè, al quale era affidata l'orchestrazione della brillante vita di Corte, conquistò la fiducia della Madama Reale fino a diventarne il favorito. Filippo e Cristina si erano infatti conosciuti a Cherasco nel 1630, e l'avvenenza di lui non passò inosservata alla giovane duchessa. Ma fu solo a partire dal 1637, cioè all'inizio della sua vedovanza, che Madama Reale si legò a lui. E fu così che divennero amanti.

La villa era infatti quasi confinante con la villa di Madama Reale e ancora oggi è presente il portoncino che metteva in comunicazione le due proprietà.

Alla morte di Cristina nel 1663, Filippo trascorse gli ultimi anni della sua vita proprio nella villa. Alla sua morte nel 1667, passò per eredità al potente Abate d'Agliè. Per oltre 200 anni la villa rimase alla famiglia dei San Martino.

Lo stemma della famiglia San Martino:

All'inizio del Novecento la villa venne acquistata da Sir Walter Friedrich Becker, importante uomo d'affari e procuratore della compagnia francese Rouennaise, da sempre innamorato dell'Italia. Fu proprio lui che, nei primi del '900, affidò i lavori di ristrutturazione al prestigioso architetto torinese Pietro Fenoglio, considerato tra i principali interpreti del Liberty torinese.

La villa era così descritta:

L’edificio si sviluppava su tre piani fuori terra e uno seminterrato. I primi due piani erano collegati e accessibili, tramite un’imponente scala centrale, che saliva dal salone inferiore sino a raggiungere l’ingresso verandato e il salone del piano superiore. Il piano terra era leggermente rialzato rispetto al piano di campagna ed era raggiungibile mediante scenografiche gradinate e attraverso un portone dalla parte posteriore della villa. L’ingresso della villa si apriva direttamente sull’ampio salone con il vistoso camino; la casa aveva una grande quantità di stanze e una vasta biblioteca.

La dimora venne successivamente citata in alcune lettere di David Herbert Lawrence, invitato in villa nel 1919.

David Herbert Lawrence fu una delle figure più importanti del XX secolo, perché innovatore della letteratura anglosassone. Lo scrittore rimase stupefatto dalla bellezza della villa e probabilmente trasse ispirazione dai proprietari, i signori Becker, per i personaggi presenti in uno dei suoi libri, e descrisse la loro casa ispirandosi proprio a Villa Becker.

Nel 1927 alla morte di Walter Becker, la villa venne ereditata dalla moglie Delphine Clotilde Therese De Martelly, che si sposò successivamente con il marchese Demetrio Imperiali dei Principi di Francavilla.

Le ultime testimonianze ufficiali della dimora si hanno dalla figlia di Demetrio, Caterina Elena Maria Imperiali dei Principi di Francavilla. La donna, chiamata anche "Katye Boyle", amava soggiornarvi e la descrisse nella sua biografia pubblicata nel 1980 a Londra. All'età di 20 anni, nel 1946, si trasferì a vivere nel Regno Unito, dove iniziò la sua carriera da modella, che includeva lavori per pubblicazioni come Vogue. Caterina morì a Londra il 20 marzo 2018, all'età di 91 anni, per polmonite e malattia cerebrovascolare.

La villa è probabilmente in stato di abbandono dal 1946, quando Katye si trasferì a Londra. Alla sua morte, nel 2018, non essendoci eredi la proprietà della villa potrebbe essere passata al comune di Torino.

Scatti nella polvere

Ritratti di un passato che ancora parla